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Aziende esposte a spese ingiustificate sulla scia delle convenzione SOLAS 2016

22 luglio 2016 – Secondo lo European Shippers’ Council (ESC) le aziende esportatrici sono esposte a spese ingiustificate da parte dei partner della supply chain sulla scia delle nuove regole internazionali,  introdotte il 1 ° luglio dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), che impongono di certificare la massa lorda (VGM) dei container, .

L’ESC ha affermato che le nuove norme SOLAS erano entrate in vigore in Europa senza disagi significativi, quindi senza interrompere la catena di approvvigionamento; tuttavia molti dei suoi membri hanno lamentato una serie di imprevisti provocati dall’avvio delle nuove procedure, in particolare spese supplementari e tempi di consegna più lunghi imposti da vettori marittimi, spedizionieri e operatori dei terminali.

Alle richieste di spiegazioni spesso non vi sono state risposte giustificabili. In particolare non si spiega perché questi imprevisti abbiano colpito anche quegli speditori che alla data del 1 ° luglio erano già conformi alla nuova normativa. A questi, a prescindere dal metodo che utilizzano per calcolare la VGM, non dovrebbe essere addebitato alcun costo o supplemento.

È anche sorprendente il fatto che molti operatori siano stati colti impreparati benché il regolamento SOLAS fosse già noto da due anni. Per lo stesso motivo gli investimenti a lungo termine necessari per adeguare le infrastrutture avrebbero dovuto essere ammortizzati nel corso del tempo anziché imporre a partire dal  1° luglio, spesso in maniera surrettizia, nuove tasse per le registrazioni o drastici aumenti delle tariffe per la pesatura.

 

SOLAS mass verification

 

La sensazione, secondo l’ESC, è che queste  tasse e sovrapprezzi non abbiano lo scopo di aumentare la sicurezza in mare, ma di generare guadagni. “SOLAS è stato creato per ridurre i rischi per gli operatori del mare”, ha detto la nota. “Normalmente se si riduce il rischio, i costi si abbassano e non dovrebbero salire.”

“ESC chiede a tutte le autorità competenti in Europa di prendere questo argomento molto seriamente, perché questi sovrapprezzi imposti alle aziende esportatrici sono colpi diretti alla competitività europea senza alcuna ragione, tranne che per fare soldi indebitamente”, ha ribadito la nota.

Da LLoyds’ Loading List, traduzione a cura di FACS srl

 

 

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